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Recensione #140: The Green Inferno

domenica 18 ottobre 2015

Eh eh, e qui vi volevamo... quante aspettative si sono create intorno al nuovo film di Eli Roth (nuovo per dire visto che è del 2013, ma lo stanno proiettando solo ora) dal titolo The Green Inferno? Onestamente, non avevamo voglia di attendere che venisse fuori una versione in streaming in italiano, così ci siamo dati da fare per trovarne una sottotitolata e.... l'abbiamo trovata. “Gloria, metto play eh, tu porta qua patatine e ketchup, casomai ci venisse fame” “Spiritoso...”. Si, piccola battuta, visto che questa pellicola è stata presentata come una delle più violente e sanguinose degli ultimi tempi. Comunque bando alle chiacchiere frivole, si comincia. La trama di questo film vede un gruppo di studenti attivisti partire da New York per raggiungere l'Amazzonia e condurre sul luogo la battaglia per proteggere una tribù di indios che rischia l'estinzione. Con una manifestazione di protesta riescono nel loro intento, ma durante il ritorno il loro piccolo aereo cade nella giungla e il gruppo si ritroverà ad essere ostaggio degli stessi indigeni che ha provveduto a mettere in salvo. Canovaccio non particolarmente nuovo, ovviamente questo film si ispira a Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato; viene subito da pensare: se la protagonista si fosse fatta un pacco di cazzi suoi, invece di andar dietro al capo degli attivisti? The Green Inferno parte lento, con Justine, figlia di un membro delle Nazioni Unite, che, incuriosita dal gruppo dei manifestanti e dal loro capo Alejandro, si fa convincere ad intraprendere questo viaggio. La tensione cresce piano piano, raggiungendo il picco massimo al momento della caduta dell'aereo e da li rimane costante fino alla fine. In un'intervista che stanno trasmettendo questi giorni su Sky, Eli Roth ha detto di aver girato in un vero villaggio di indigeni e che parecchi di loro hanno anche preso parte alle riprese interpretando i membri della tribù cannibale. Questo fatto rende il film ancora più interessante, se si pensa poi che per far capire alla vera tribù cosa fosse un film gli hanno fatto guardare proprio Cannibal Holocaust. E' un film crudo (nonostante i cadaveri vengano cotti in forni di terracotta) e violento, altamente esplicito. Fatta una specie di cernita sul luogo dello schianto, i restanti 6 ragazzi vengono condotti al villaggio e messi in gabbia e li inizia la mattanza. Uno di loro viene preso e fatto sdraiato su una grande pietra, dove in seguito viene prima privato di occhi e lingua e successivamente smembrato e ridotto ad un tronco umano, il tutto sotto gli occhi terrorizzati dei suoi amici. 

"Grazie, grazie di non avermi ingabbiato con i miei amici..."

Per gli amanti dello splatter e del gore, questo film non passerà di certo inosservato. Mi giro verso mia moglie e noto che si è rannicchiata a sasso sul divano, ha gli occhi sgranati e non riesce a non distogliere lo sguardo. Il cast non è formato da volti noti, Lorenza Izzo è Justine e Ariel Levy è Alejandro, ma non per questo non è all'altezza. Purtroppo i nostri sottotitoli  erano fatti un po' alla cazzo di cane, quindi ci siamo dovuti sforzare non poco per seguire, anche se alla fine i dialoghi sono pochi e le situazioni facilmente intuibili. Concludendo, The Green Inferno mantiene le promesse, è da considerarsi un film effettivamente violento ed esplicito (VM 18 in Italia), la fotografia è bella e gli scenari sono molto suggestivi, nel complesso però non è da considerarsi un film eccezionale, ma nella media. Adatto agli amanti del genere, a noi infatti è piaciuto. 

AZIONE: x1
COMMEDIA: -
DRAMMATICO: x3
ROMANTICO: -
HORROR: x3
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -


Il voto di 365film:

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