In cuor mio ho sempre pensato che il lavoro in proprio fosse per lo più della gente senza scrupoli, senza etica morale, capace di calpestare i valori umani come fossero delle cartacce. Con questo non voglio dire che tutti i lavoratori che hanno una propria attività sono dei mostri, ma se vuoi diventare un punto di riferimento, un qualcuno, l'anima al diavolo la devi vendere. Dico questo perchè proprio in questi giorni sto chiudendo definitivamente la mia attività di agenzia pubblicitaria e quindi è come se vedessi scorrermi davanti gli ultimi 3 anni contornati di qualche soddisfazione (poche) e da tante, ma tante incazzature. Ovviamente Gloria sa di cosa parlo, quindi ecco che in questi giorni, su Sky, trasmettono a manetta questo film dal titolo Lo Sciacallo. Avevamo dato una rapida letta alla trama e l'avevamo registrato per vedercelo con calma. Beh, stasera ne avevamo voglia.
Lo Sciacallo è un thriller del 2014 e ci fa fare un tuffo nella contemporanea Los Angeles, regno di criminalità, incidenti, incendi e omicidi, dove il giovane Lou Bloom è alla disperata ricerca di lavoro quando scopre il giornalismo free lance. Insieme alle diverse troupe che riprendono reati e crimini, Lou si fa i muscoli in un mondo in cui ogni suono di sirena equivale a un possibile colpo di fortuna e ogni vittima è convertibile in denaro. Aiutato da Nina, una veterana delle news locali, Lou ottiene il successo... Titolo azzeccatissimo per questa storia, Lo Sciacallo. Animale opportunista, senza scrupoli, che fa razzia di tutto ciò che trova, l'esatto identikit del protagonista Lou, un nessuno che per guadagnarsi due soldi va a rivendersi delle recinzioni rubate. Una sera viene colto da illuminazione: mentre passeggia si trova di fronte ad un incidente, dove, durante i soccorsi, arriva una troupe privata a riprendere l'accaduto per poi rivenderlo alle emittenti locali. “Quale miglior modo di fare soldi” pensa Lou, in fondo a Los Angeles succede sempre qualcosa di brutto.
Sempre... |
La sua carriera da free lance inizia rubando una bicicletta e barattandola con uno scanner di frequenze radio e una videocamera. Già da qui, da queste poche azioni si intuisce che l'uomo non lo fa tanto per necessità quanto per avidità. E le indecenze, col passare dei minuti aumentano. Lou si dimostra a tutti gli effetti uno sciacallo, passando su tutto e tutti come un rullo compressore, per arrivare al suo fine ultimo, fare soldi facili e diventare un faro in quel mondo. Un bel ritratto marcio del mondo dell'informazione, capace di omettere particolari di una notizia o di esaltarne altri solo per creare più ascolti, ma Lou in questo mondo ci si adatta benissimo, venendo lui stesso da un'esistenza marcia. Lo Sciacallo è un film a tratti crudo, a tratti spietato, che mostra quanto l'essere umano possa essere, a volte, un senza cuore, e lo fa senza mostrare alcuna tortura o efferatezza, ma solo facendoci vedere dentro il protagonista. Proprio il protagonista è una componente essenziale della riuscita della pellicola, parliamo di Jake Gyllenhaal (Southpaw, Everest...) che ogni volta che lo vediamo ci sembra più bravo. L'attore ha veramente dato un notevole apporto con la sua performance, non per niente ha avuto la candidatura all'oscar come miglior attore in un film drammatico e in altre manifestazioni come attore protagonista.
altro mestiere che, come il cassamortaro, non finirà mai! |
Insieme a lui, nel cast ci sono i veterani Renè Russo (Arma Letale 3 e 4, Lo stagista inaspettato...) e Bill Paxton (Titanic, True Lies...). Lei è Nina, la direttrice di un canale news locale che aiuterà Lou nella sua ascesa, Bill invece rappresenta la concorrenza del ragazzo, lui è Joe Londer, altro free lance. E dire che avevamo iniziato la visione di questo thriller con gli occhietti assopiti causa stanchezza... e ci siamo ritrovati a guardarlo con gli occhi sgranati mentre divoravamo arachidi a go go. Lo Sciacallo ti fa assistere ad uno spettacolo che potrebbe risultare più duro di un film splatter, ti incolla alla poltrona e ti costringe a pensare alla prossima mossa di Lou. Un gran bel lavoro del regista Dan Gilroy, al suo cazzo di debutto! Qualche moralista probabilmente non gradirà lo svolgersi degli eventi in queste due ore di visione, ma quello che forse non pensa è che probabilmente parecchie volte le cose vanno davvero come in questo film. Riallacciandoci al discorso iniziale, se vuoi avere successo devi essere spietato, fregartene dei tuoi valori e tirare dritto, con in testa un unico scopo: la tua meta. Noi non siamo così, infatti basta lavorare in proprio! Un film consigliatissimo, nero e claustrofobico quanto basta a farvi sentire una caccola in un mare di letame.
AZIONE: x2
COMMEDIA: -
DRAMMATICO: x3
ROMANTICO: -
HORROR: x1
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -
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Il voto di 365film:
4 e non 5 perchè... abbiamo come la sensazione che poteva osare di più
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