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Recensione #157: Grindhouse. A prova di morte

mercoledì 4 novembre 2015

Uhm, stiamo diventando un po' monotematici eh... se in un film non crepa nessuno noi non lo inseriamo... Cazzarola gente, provateci un po' voi a vedere film di diversi generi a rotazione anche se alcuni vi fanno cagare... All'inizio ti viene facile, ma alla 157esima recensione cominci ad accusare il colpo. Comunque, ieri sera, mentre eravamo impegnati con Vin “ammazzastreghe” Diesel, su Italia 2 c'era Grindhouse – A prova di morte, conoscete? Gloria non sapeva proprio tutto tutto, così le ho spiegato che, nel 2007, anno di uscita della pellicola, questo film e Planet Terror erano un'unica pellicola, creata dal duo di registi Tarantino – Rodriguez che omaggiava i vecchi cinema Grindehouse, che mandavano a ripetizione film d'exploitation degli anni '70 intervallati da trailer di altri film (è da questo qui che è nato il cult Machete).
Per la distribuzione italiana però il lavoro è stato diviso in 2 parti, creando due diversi film. Il primo è questo, diretto da Quentin Tarantino, e si ispira appunto alle pellicole d'exploitation come Punto zero e Convoy - Trincea d'asfalto (ampiamente citati in una discussione del film). Ebbene, lo abbiamo registrato sul MySky e ce lo siamo tenuti per stasera. Riducendo la trama all'osso (ci siamo persi in tecnicismi quindi recuperiamo...) nel thriller/horror in questione Stuntman Mike è un serial killer che sceglie con cura le vittime da schiantare con la sua auto: fanciulle giovani e belle. A un certo punto la situazione si capovolge: tre di queste prede si mettono a giocare con il gatto e finiscono per braccarlo a loro volta. Inizia il film, e dopo un minuto e 22 secondi circa, sento tuonare la voce di mia moglie che fa “E sto branco de zoc...e?” “Si vabè, ma guarda che il film è violentissimo, fanno tutte una finaccia, che credi?” la rassicuro io. E in effetti è vero, A prova di morte ha un cast quasi interamente tutto femminile, che annovera volti noti come quello di Rosario Dawson (Sin City, Clerks 2..) o Mary Elizabeth Winstead (Final Destination 3, Die Hard – Un buon giorno per morire, La leggenda del cacciatore di vampiri...) e volti meno noti, come l'attrice e stuntman Zoë Bell (che interpreta se stessa fra l'altro), Vanessa Ferlito (La 25° Ora, Spider-Man 2...),  Jordan Ladd (Hostel part 2, Cabin Fever...), Rose McGowan (Scream,  The Black Dahlia...),  Sydney Tamiia Poitier (Fino a prova contraria e un sacco di serie tv...) e Tracie Thoms (Looper...).  I personaggi sono abbastanza estremizzati nei comportamenti, ma il bello delle pellicole exploitation era anche questo. La compagine maschile, per quanto riguarda il cast, ha un solo nome tra i principali: Kurt Russel. E' lui Stuntman Mike e fa una prova veramente ignorante. Piccole e brevi parti nella prima parte del film vengono fatte proprio da Quentin Tarantino, solito a questo genere di cose, e anche da Eli Roth! Comunque, A prova di morte può tranquillamente essere diviso in due parti. La prima vede questo gruppo di ragazze bisbocciare al bar, ma ad un certo punto il nostro Stuntman Mike fa la sua entrata. Verrebbe da pensare che sia un drittone che, nonostante l'età non più tanto rosea, ci prova con le giovani vantandosi che era uno stuntman, ma molto presto scopriremo che non è così.

Ecco Stuntman Mike che fa "il piacione" con la sua vittima, prima di sbriciolarla come un Oro Saiwa
Quando tutti si salutano e lui si offre di dare un passaggio ad una ragazza al bar inizia l'incubo. Piccola citazione: “Ehi, Pam (la ragazza a cui da il passaggio), ti ricordi quando ho detto che la macchina era a prova di morte? Non dicevo una bugia... questa macchina è al cento per cento a prova di morte, ma per godere di questo vantaggio, tesoro, tu dovresti essere seduta esattamente dove sono io!”  Inchiodata paurosa e faccia della povera malcapitata fracassata sul “cruscotto”. In seguito poi il nostro Mike tornerà a  cercare l'altro gruppo di sgallettate e pianificando un clamoroso frontale farà assistere gli spettatori alla scena splatter madre del film. Questa prima parte, che si conclude con Mike all'ospedale e le ragazze al cimitero, è girata con i vari difetti di pellicola classici degli anni '70, interruzioni, inceppamenti, righe sulle immagini e colori spesso stravolti. La seconda parte inizia in bianco e nero, per poi diventare a colori, ma non ha più quell'effetto “vecchia pellicola” di prima. Qui il canovaccio è lo stesso, Mike prende di mira una macchina con un gruppetto di ragazze, ma con un twist clamoroso, lo stuntman si ritroverà dall'essere cacciatore ad essere una cazzo di preda. Io personalmente amo lo stile di Tarantino. Una delle sue caratteristiche principali sono i lunghi dialoghi, spesso di argomenti frivoli, ipnotizzanti. Li ha usati su Pulp Fiction, li ha usati su Le Iene (vedi la discussione iniziale sulla canzone di Madonna Like a Virgin) e li usa anche qui. Se da un lato questo aspetto potrebbe annoiare qualche spettatore impaziente, dall'altro da il grande vantaggio di conoscere molto bene tutti i membri della storia, aumenta, diciamo, l'empatia con i vari personaggi. La trovata è bella, la trama originale, il cast all'altezza, effetti speciali ok, che dire... Ottimo film. Anche a Gloriai n finale non è dispiaciuto, io lo preferisco all'altro, ovvero Planet Terror. Domandina: come sarà andata a finire col proprietario della Dodge Challenger del 1970? 

AZIONE: x3
COMMEDIA: x1 
DRAMMATICO: x1
ROMANTICO: -
HORROR: x3
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -

Questo sopra è il trailer, ma se volete dargli un'occhiata per intero... QUI!

Il voto di 365film:

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