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Recensione #121: Cloverfield

martedì 29 settembre 2015

Quando questo film uscì ebbe un discreto successo, io e Gloria ce ne siamo ricordati e visto che su Sky lo stanno trasmettendo a manetta in questi giorni ce lo siamo registrato sul decoder per vedercelo in tutta tranquillità, anche perché,  non si sa bene quando uscirà, sembra sia in produzione un secondo capitolo di Cloverfield e perciò… un ripasso è d’obbligo!
La storia di questo film, datato 2008, si svolge a New York, dove un gruppetto di giovani organizzano la festa d'addio per un amico che sta per lasciare la città. Improvvisamente le luci si spengono e la terra comincia a tremare: è solo l'inizio di una serie di disastri causati dall'attacco di una creatura misteriosa. I ragazzi si aggireranno per la metropoli con una videocamera documentando il loro tentativo di sopravvivenza. Quando iniziarono ad uscire i primi trailer, l’intera storia era avvolta dal mistero, non si sapeva chi o che cosa stesse causando quei danni alla città, in più il fatto di essere girato in POV rendeva tutto ancora più interessante. Cloverfield è concentrato in poco più di un’ora, dove però accade di tutto. La mostruosa creatura si intravede nel buio della notte solo raramente, non sfociando quindi nel banale o nella cazzata. Nonostante questo però il regista è bravo a far sentire la sua presenza anche quando il mostro non si vede. Altro punto a favore di Cloverfield è che i protagonisti non sono ne militari, ne agenti segreti, o studiosi, sono dei semplici ragazzi, con i loro lavori normali e le loro vite altrettanto normali, che si trovano nel bel mezzo di una situazione estrema, è facile quindi identificarsi con loro anche perché sono ben interpretati. Il cast, abbastanza di livello, è formato da Michael Stahl-David, T.J. Miller, Jessica Lucas (già rivista in Pompei), Odette Yustman (Il mai nato) e Lizzy Caplan, tutti molto bravi. Una cosa non ho mai capito, e l’ho anche detto a Gloria che dovo averla vista mi ha dato ragione; ad un certo punto i ragazzi escono fuori dalla festa per via delle scosse di terremoto e dei rumori molesti, quando arrivano in strada gli vola incontro la testa mozzata della statua della libertà. La scena è molto suggestiva, ma io mi ricordavo che i turisti che vanno a visitare il monumento arrivano fin in cima, e stanno quindi anche dentro la testa, che per forza di cose, dovendo contenere un bel po’ di persone, è molto grande. Nella scena incriminata, quando il cranio tocca terra è alto poco più di una persona. Insomma, secondo noi sono state sbagliate le proporzioni, e se così fosse sarebbe una gran cazzata commessa dal regista! Non essendo mai stati all’interno della statua però, rimaniamo nel dubbio… Comunque, il ritmo è serratissimo, non c’è un attimo di pausa, è un corri corri per tutto il film, in un primo momento per fuggire e basta mentre in un secondo momento per andare a salvare Beth, la fiamma del protagonista, rimasta intrappolata nel suo grattacielo. Spoiler in vista gente. Se il finale segna inevitabilmente la fine di tutti i protagonisti, lo stesso non si può dire della creatura, visto che non vediamo il bombardamento cruciale. Bel prodotto comunque, uno dei pochi mockumentary che a distanza di qualche anno si fa ancora apprezzare proprio per la sua immediatezza e semplicità. Se qualche amante dell’horror non l’ha ancora visto, lo faccia il prima possibile… in previsione di Cloverfield 2.

AZIONE: x2
COMMEDIA: -
DRAMMATICO: x3
ROMANTICO: x2
HORROR: x3
FANTASCIENZA: x2
FANTASY: -


Il voto di 365film:

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