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Recensione #96: Samba

venerdì 4 settembre 2015

Altro giro, altro invito a cena. Come una settimana fa, i miei hanno inviato me e Gloria a cena da loro. Una particolare offerta di Sky consentiva loro di acquistare un film su Primafila totalmente gratis: “perchè no!” abbiamo detto! Dopo un trittico horror non indifferente, abbandoniamo momentaneamente quella pista per dedicarci ad un film di altro genere: Samba. Si tratta di un film sulla danza, direte voi; assolutamente no, adesso ve lo illustriamo.
Il film tratta le vicende di Samba e Alice. Lui è un senegalese in Francia da dieci anni, che colleziona lavori saltuari; lei nvece, è una dirigente di livello superiore reduce da un esaurimento nervoso. Mentre lui cerca con ogni mezzo di ottenere i documenti per rimanere in Francia, lei cerca di rigenerarsi attraverso un'associazione di volontariato. Entrambi stanno cercando un po' di stabilità quando le loro strade si incrociano. La pellicola è del 2014, anche questa quindi molto recente e tratta un tema abbastanza attuale: quello dell'immigrazione. Lo spettatore segue la vicenda maggiormente dal punto di vista di Samba appunto e si trova di fronte a situazioni che, nella quotidianità non lo sfiorerebbero nemmeno se non con sentimenti opposti. In fondo lui è soltanto un ragazzo che vuole provare ad avere un'esistenza normale e per farlo cerca in tutti i modi di rimanere in Francia, ma la burocrazia a volte è proprio una puttana (in Italia lo sappiamo bene) e lo costringe a vivere alla giornata, passando da un lavoro all'altro, ad avere paura soltanto nel sentire una sirena della polizia, lui, che non ha fatto niente di male, se non cercare di guadagnarsi la pagnotta in tutti i modi possibili. Forse è proprio il disagio interiore che, una volta incontrati, provoca l'attrazione tra Samba e Alice. Questo film è di stampo francese, e ha una poetica tutta sua. Comico si, a tratti ma non troppo, senza mai sfociare nel volgare, impegnato si, drammatico anche. Se non ci fosse un po' di humor a smorzare le situazioni Samba sarebbe difficile da vedere fino alla fine, perchè risulterebbe pesante come un mattone di granito. Lo stile è un po' quello di Quasi Amici (la coppia di registi infatti è la medesima), altro film francese a metà fra la commedia e il dramma, lo ricalca anche nelle splendide musiche col pianoforte che riempiono i momenti riflessivi della pellicola, creando quella malinconia che ci porta a pensare. Si, una battuta va bene, ridere è giusto, ma se c'è da essere seri si fa i seri. C'è un altro fattore che lo accomuna a Quasi Amici, il protagonista, un Omar Sy mai banale che si cala perfettamente nel suo personaggio. La sua partner è interpretata da Charlotte Gainsbourg, attrice bravissima che potremo considerare l'attrice feticcia di Lars von Trier, avendo preso parte a Antichrist prima e a Nymphomaniac poi. Un bel film Samba, che scorre bene per tutte le 2 ore di durata, facendo sorridere ma anche riflettere. Consigliato a tutti, ogni tanto fa bene vedere un film così.

AZIONE: -
COMMEDIA: x2
DRAMMATICO: x2
ROMANTICO: x2
HORROR: -
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -



Il voto di 365film:





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