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Recensione #58: The Haunting - Presenze

martedì 28 luglio 2015

Un classicone degli ultimi vent'anni il film di stasera. Io lo vidi a suo tempo al cinema e anche Gloria non ne potè fare a meno. Stiamo parlando dell'horror The Haunting – Presenze, che in questi giorni viene trasmesso a manetta su Sky. Proprio per questo motivo, abbiamo azionato la registrazione da decoder per gustarcelo in prima serata e quindi per dedicargli il pezzo di oggi. Partiamo subito col dire che Haunting è un film horror si, ma che è anche adatto a chi l'horror non lo mastica giornalmente.
A metà fra una fiaba nera e un film soprannaturale vede il professore David Marrow intento a studiare i segreti di Hill House, una casa infestata. Con la scusa di condurre una ricerca sull'insonnia, attira e porta con sé tre ragazzi, Eleonor, Theo e Luke, ma dopo un inizio tranquillo i protagonisti si ritrovano assediati dai presenze malvagie che non vogliono lasciarli andare. Bel film, non c'è che dire, correva l'anno 1999 quando la pellicola fece il suo ingresso nei cinema, e quello era un periodo abbastanza roseo per il genere horror. I buoni, per l'epoca, effetti speciali hanno contribuito a far calare lo spettatore nella trama del film, facendolo sentire parte dell'esperimento dell'ignaro professore. Gran punto a favore è, come in altri casi, il cast, formato dalla protagonista assoluta, Lili Taylor, e dagli altri membri dell'equipaggio che sono Liam Neeson, Catherine Zeta-Jones e Owen Wilson, conosciuto in qiuesto periodo come “il biondo” del Crodino (che finaccia...). Onestamente essendo passato molto tempo, non mi ricordavo la presenza di Liam Neeson e ne sono rimasto favorevolmente sorpreso essendo lui uno dei miei attori contemporanei preferiti. Comunque, la trama scorre bene, il clima di tensione è in crescendo e si fa sempre più opprimente con lo scorrere della pellicola. Inizialmente si ha addirittura la sensazione che sia Eleanor ad avere delle strane visioni e che forse ci sia bisogno di chiamare la Neuro. Bel depistaggio! Questo film è l'ennesima trasposizione cinematografica di un libro, si tratta del romanzo di Shirley Jackson "The Haunting of Hill House". Tuttavia, come spesso accade, ci sono delle differenze tra carta e cellulosa, come per esempio la fine del personaggio di Owen Wilson, nel libro sopravvive, nel film perde la testa (nel senso che viene decapitato). Anche il finale ha delle differenze, senza dirlo, diciamo che nella versione televisiva è un po' più buonista. Sia io che Gloria apprezziamo molto questo film, ci sentiamo quindi di consigliarlo, ovviamente non stiamo parlando di un assoluto capolavoro, ma di un buon film adatto, come detto all'inizio, un po' a tutti che mescola tensione, amicizia e una puntina di amore, gli ingredienti della tipica favola nera.

Il voto di 365film:




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