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Recensione #64: Alta Tensione

lunedì 3 agosto 2015

Per un thriller/horror mediocre che vediamo, dobbiamo compensarne gli effetti con uno che spacca, altrimenti ci resta l'amaro in bocca. Dopo un “Kristy” appena uscito nelle sale, ma molto deludente sotto tutti i punti di vista io e Gloria ci siamo guardati e abbiamo detto insieme: “Dobbiamo vedere un film bello stasera...” Così, rimanendo sul genere, spulciano nel nostro cassettone delle meraviglie, ci è capitata fra le mani la copia registrata in TV di un bel filmetto tranquillo: Alta Tensione. “Che ne dici?” mi fa Gloria. “E me lo chiedi?” le rispondo io. Deciso, stasera andiamo col film francese!
Si, avete capito bene, questo film, il cui titolo originale è Haute tension, è un film di produzione transalpina, diretto da Alexandre Aja, un tipo che definire affidabile è poco (remake de Le colline hanno gli occhi, Riflessi di paura, -2 Livello del terrore, remake di Maniac...). Due amiche decidono di andare a studiare nella casa in campagna di Alèx (una delle due), ma la sera ad un certo punto, un maniaco entra con la forza in casa, sterminando la famiglia di Alèx e nell'andarsene porta con se Marie, l'amica. Per Alèx comincia una caccia al killer... Dove sta la novità, direte voi? In effetti leggendo le due righe della trama, la storia sembra già di averla rivista in un sacco di altri film, anche di serie B, Gloria me lo dice sempre: "Quando mi racconti la trama di un film mi passa la voglia di vederlo..", che ci posso fare, non ho il dono della sintesi. Comunque, riprendendo in mano il discorso, la storia parte con una trama che sembra uno stereotipo dei classici thriller, ma non è affatto così, con lo scorrere del film ci si rende conto di essere di fronte a qualcosa di diverso. C'è da dire che in questo periodo (2003) la Francia ne ha fatti di bei film sul genere, ha vissuto un momento d'oro. Il cast non è conosciuto, ma il livello recitativo è decisamente alto, non per niente il film è stato prodotto da Luc Besson. Per gli amanti del gore due o tre scene sono girate davvero bene, tanto che noi abbiamo rimandato indietro e le abbiamo riviste a rallentatore (solo 2 parole, "mobile" e "scale".. chi l'ha visto capirà). Non c'è molto da dire riguardo a questo film, anche perchè questo e uno di quei casi in cui non vogliamo spoilerare niente di niente per non levare il gusto della sorpresa a quelli che non l'hanno mai visto. Un twist davvero spettacolare vi farà strabuzzare gli occhi e vi farà esclamare: "Ma che cazzo!" si, a noi c'è successo. Interessante la soundtrack, dove spicca "Sarà perchè ti amo". Non sapevamo che la pellicola è ispirata all'opera Intensity, di Dean Koontz, per stessa ammissione del regista. Sarà questo uno dei pochi casi che si andrà a vedere se la fonte è migliore oppure no, fatto sta che Alexande Aja ha tirato fuori un film feroce, crudo e cattivo come ce ne sono pochi. Tolti i primi minuti la tensione assume sempre di più il ruolo di protagonista esplodendo negli ultimi minuti (quando esclamerete "ma che cazzo!"). Bello davvero, girato in maniera semplice, ma efficace al 200%. E' il caso di dire che qua si vede la mano di chi è competente. Non un film per tutti, adatto agli amanti del genere o a chi piacciono i bei film e non si impressiona per un po' di violenza.

Il voto di 365film:




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