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Recensione #8: The Lazarus Effect

lunedì 8 giugno 2015

Mio cugino Emiliano, visto che lo ha visto in streaming prima di noi, ha fatto una premessa su questo film, dicendo: “Ma sono tanti anni che la gente prova a riportare in vita i morti, dai tempi del mostro di Frankenstein, e è sempre andato tutto a puttane, perchè lo hanno rifatto?”. Chiaramente la sua metafora si riferiva al film stesso, visto che non lo ha gradito particolarmente, ma io e Gloria non ci siamo lasciati condizionare e lo abbiamo visto lo stesso.
The Lazarus Effect aveva troppi elementi che ci andavano a genio, non potevamo far finta di niente. Complessivamente si tratta di un buonissimo film, non fosse per l'argomento, che è stato sviscerato in tutti i modi possibili. Purtroppo però, essendo nel 2015, non c'è nessuna trama che non sia stata mai trattata a livello cinematografico, a lungo andare le storie rischiano di ripetersi, quindi non rimane altro da fare che giudicare altro, ovvero la resa, gli effetti speciali, ecc. E' proprio guardando questi aspetti che abbiamo ben giudicato, in linea di massima, il film, il livello di tensione è un crescendo, che si stabilizza alto verso ¾ della pellicola, quando ormai la frittata è fatta. Il mix tra Linea Mortale, gran thriller degli anni '90, e Limitless. Lo rende appetibile e interessante, tanto che a volte non riesci a capire se ci sia di mezzo il soprannaturale o no. Trattandosi di un horror un occhio va buttato alla quantità di morti e ai litri di sangue che si dovrebbero vedere, ma purtroppo questi, insieme al finale, sono il punto dolente del film. Pochi, pochissimi morti in questa pellicola, forse a causa del ridotto cast che comunque viene sterminato, ma nonostante ciò di sangue neanche l'ombra. Hanno avvolto di mistero talmente bene questi omicidi da dimenticarsi di farci vedere il risultato finale. Tornando al finale, si, è abbastanza originale per un film sul genere, ma a noi, soprattutto a Gloria, non ha lasciato pienamente soddisfatti. In conclusione, The Lazarus Effect è un buon film, non ti fa gridare di certo “al capolavoro”, ma è abbondantemente godibile, soprattutto per chi, al contrario di noi, non è abituato a sobbalzare dalla sedia.

Il voto di 365film:




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