Stasera io e Gloria, accompagnati dal cugino Emiliano e dall'amico Lester (Federico) abbiamo fatto una capatina al cinema, incuriositi dal film Regression, l'ultimo lavoro del regista Alejandro Amenábar, fautore di belle robe come Tesis o The Others.
Uscito in Italia il 3 dicembre 2015, Regression ci riporta agli anni novanta, nel Minnesota, dove un detective indaga su una ragazza che ha accusato il padre di un delitto abominevole. Il padre non ricorda nulla di ciò che è accaduto ma, quando un rinomato psicologo si interessa al caso, la cospirazione che sottende diventa più chiara. Poche, pochissime righe per la trama, che così potrebbe sembrare banale o povera. Partiamo da un pensiero fisso che, io e Gloria, abbiamo avuto una volta usciti dal cinema: Regression non è un capolavoro, ma rientra nei buoni film da vedere, ogni tot di anni. Parlando del livello tecnico non c'è proprio nulla da recriminare, la pellicola infatti ha una bellissima fotografia, delle atmosfere veramente cupe e dark, accompagnate da quel modo di riprendere un po' "lento" tipico delle pellicole anni '90. La storia è come se mettesse lo spettatore in piedi su una corda e lo facesse stare in bilico... qui si sta in bilico fra semplice suggestione o macabri riti satanici. All'inizio del film appare la consueta scritta "ispirato a fatti reali", poi appare il titolo, con la i di Regression che ha le fattezze di una croce rovesciata, come se il regista volesse metterci in guardia sin da subito... o forse vuole solo confonderci? Abbiamo Angela, questa ragazza che si è rifuggiata in chiesa perchè dice di aver subito abusi sessuali dal padre. Il padre viene portato dentro ed interrogato, ma lui non riesce proprio a ricordare una minchia.. "C'è o ci fa?" si domanderanno in molti, ma il bello è che lui c'è davvero, ecco quindi che entra in scena quello che potremmo chiamare "il jolly" del film, uno psicologo che usa l'ipnosi regressiva con i propri pazienti. Grazie al suo aiuto il padre inizia a ricordare un sacco di roba, altre persone coinvolte, strani rituali, sembra l'inizio di un incubo. Ok, qui siamo ad un bivio, stiamo pensando se spoilerare o no, se non lo facciamo quest recensione non serve a un cazzo, se lo facciamo invece rendiamo il pezzo più interessante e mettiamo in guardia gli interessati al film... LO FACCIAMO.
Ecco lo spoiler: loro due lo fanno di brutto nel confessionale della chiesa... o forse no? |
Dicevamo, l'inizio di un incubo. Tutta la cittadina sembra coinvolta dalla vicenda, a cominciare dai talk show televisivi, fino ad arrivare al detective protagonista Bruce Kenner, un agnostico che preferisce la spiegazione logica a quella mistica. Regression mette a nudo una grande falla della mente umana: la suggestione. Con le giuste parole e la giusta atmosfera intorno, il cervello di una persona può sviaggiare a destra e a manca, e farti addirittura pensare di aver fatto o detto cose o anche incontrato persone, ma è solamente frutto della nostra testa. Quando il film è sul punto di avvalorare definitivamente la componente satanica con relative forze oscure e sacrifici umani.. ecco il twist narrativo, in un certo senso geniale. Il cast del film è formato da Ethan Hawke (L'Attimo Fuggente, Sinister...) nella parte del detective, Emma Watson (probabilmente tutti gli Harry Potter, Noah...) interpreta Angela, la ragazza che ha subito gli abusi, David Thewlis (qualche Harry Potter anche lui...) è l'esperto di ipnosi regressiva Kenneth Raines, Dale Dickey nella parte della nonna di Angela, David Dencik è il padre abusante, Devon Bostick (il protagonista dei film Diario di una schiappa) interpreta il fratello di Angela e Aaron Ashmore (uno dei protagonisti della serie The Following) è George Nesbitt, poliziotto accusato di far parte delle merdate sataniche. Inutile dire che fra tutti, il livello viene alzato da Ethan Hawke, calato perfettamente nella parte di poliziotto tormentato ma allo stesso tempo deciso e cazzuto.
"Forza andiamo! Ah, copriti, che fuori fa freddo!" |
Gloria non ha apprezzato particolarmente questo film, è comunque stata contenta che non sia sfociato nella solita boiata satanista, ma il fatto di aver in un certo senso “infamato” l'ipnosi regressiva non le va giù, per quanto mi riguarda posso dire che Regression è un bel film, con un risvolto finale molto particolare, non un horror ma un thriller. L'unica cosa che posso dire è che la trovata dell'ipnosi regressiva è come se stesse li per forza, insomma, è una cosa che da addirittura il titolo al film, ma mentre lo guardi ti accorgi che è messa in un angolo per tutta la durata della pellicola e, ogni tanto, qualcuno va nell'angolo a tirarla fuori qualche secondo. Il sunto è che il film doveva essere più incentrato su una componente così particolare, invece è un film a se e, forse, l'ipnosi regressiva è solo un pretesto per renderlo curioso. Comunque va bene, perchè i pop corn ce li hanno offerti!
AZIONE: x1
COMMEDIA: -
DRAMMATICO: x1
ROMANTICO: x1
HORROR: x2
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -
Il voto di 365film:
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